Il fatto che Veltroni abbia firmato l’ordinanza con la quale gli revoca l’incarico non turba Giovanni Catanzaro, convinto di poter rimanere al suo posto. «Bisogna vedere come accadrà, dimostrerò che non ho commesso nessuna violazione – dice a Omniroma Catanzaro – Non avevo bisogno del permesso disabili per accedere a via della Croce, inoltre ho verificato che lì potevo parcheggiare regolarmente, dal momento che il cartello di divieto di sosta non è corredato dell’indicazione aggiuntiva “0-24”, in assenza del quale dalle 20 si può parcheggiare».
Lì potevo parcheggiare. Catanzaro però non ha riferito questo particolare nella lettera scritta al sindaco per fornire la sua versione dei fatti. «Nella mia ricostruzione contenuta nella lettera inviata al gabinetto del sindaco – dice Catanzaro – non ho riferito questo particolare perché le immagini mostrate dal quotidiano e dalle tv fino a quel momento avevano tratto in inganno anche me, dal momento che avevano ripreso un cartello di divieto di sosta “0-24”. Solo che si tratta del cartello posto in via Mario dè Fiori, e non di quello di via della Croce. Ribadisco che ho verificato e in via della Croce, dove ho parcheggiato, non c’è il divieto “0-24”. Sono sereno: vedremo cosa accadrà dopo che sarà appurata e che riferirò al sindaco anche questa circostanza».
Atto di superficialità. Nel pomeriggio, in alcune dichiarazioni, Catanzaro aveva detto che «si è trattato di un atto di superficialità, non mi sono reso conto che il permesso per disabili esposto era quello scaduto che per errore la mia compagna aveva utilizzato lo stesso giorno per accompagnare l’anziana madre, titolare regolare di tale permesso, a fare delle visite. Su questo è stata costruita una caccia alle streghe».
«Ero in buona fede: il permesso era rimasto lì per una dimenticanza». «Ho agito in buona fede», dice Catanzaro, che si dice «sereno» perché, spiega, «il permesso scaduto di validità, che per errore era stato lasciato sul cruscotto dell’auto al posto di quello valido, anch’esso all’interno dell’auto, era facilmente riconoscibile dalla data. E io non avevo alcun interesse a portarmi un permesso che tra l’altro non mi serviva, visto che dopo le 20 l’accesso a quella strada era libero». Per Catanzaro «la buona fede è evidente, perché chiunque si accorgerebbe, un vigile, un ausiliario del traffico, che il permesso aveva la data scaduta».
«Sono abbastanza sicuro che lì si potesse parcheggiare». «Inoltre sono abbastanza sicuro, anche se verificherò, che in quel posto si poteva anche parcheggiare – dice il comandante dei vigili – perché il codice della strada, all’articolo 7, dice che dopo le 20, sotto il cartello di sosta vietata, ve ne deve essere uno aggiuntivo con l’indicazione “sosta vietata anche di notte”».
«Pago un prezzo esagerato». Nello stesso tempo, Catanzaro ammette: «Certo, sono il comandante dei vigili e non devo commettere delle irregolarità, ma sto pagando un prezzo esageratamente caro rispetto a quello che ho fatto». Di sicuro Catanzaro non sa cosa accadrà domani: «Non so nulla, non mi è stato notificato alcun provvedimento. Attendo domani che mi dicano e deciderò quale posizione assumere. A carte coperte non posso dire nulla».
«Se mi rimuovono, faccio ricorso». Poi, però, Catanzaro annuncia: «Ho la coscienza a posto, e sono pronto a fare ricorso nel caso la decisione del sindaco di rimuovermi fosse ufficializzata. Se pensiamo che la questione del permesso disabili non c’entra niente, e considerato che molto probabilmente in quel posto, all’inizio di via della Croce si può parcheggiare, non dovrei aver commesso violazioni al codice della strada».
«E poi, girare con un permesso disabili scaduto comporta solo il ritiro del tagliando. Si tratta solo di un grande bluff per il quale sto pagando conseguenze gravissime».
«Non merito tutto questo». «Non credo di avere meritato tanto – dice Catanzaro – Sono sereno perché non credo d’aver commesso un atto così riprovevole da aver meritato di essere additato al pubblico ludibrio. Ho parcheggiato dove non dovevo, ma potevo farmi la multa da solo?» E poi, prosegue: «C’è qualche comandante che nella sua vita non ha mai preso una multa? Certo, è deprecabile, ma non penso sia una violazione così pesante da prevedere l’ergastolo, la pena di morte, l’ostracismo. Su questa cosa ci hanno fabbricato un dossier sul giornale come fossero i fotogrammi di un reato gravissimo».
FONTE:
IlMessaggero.it
Certamente sono d’accordo con il comandante: se ha commesso l’inflazione paga la multa e così sia ! Certamente da lui si poteva pretendere un esempio migliore: Ma se non fosse stato il comandante dei vigili ma un cittadino qualsiasi cosa sarebbe successo? A me il comandante dei vigili del mio paese non mi ha annullato una bolletta di contravvenzione per divieto di sosta inesistente in area riservata al comune (area senza strisce gialle e senza cartello) perchè asserisce di non essere la cosa di sua competenza. Mi ha fatto tormentare e per principio(non per le 36 euro) ho fatto ricorso al giudice di pace
Come vede comandante, sono contento da una parte che anche chi ci mette la multa sappia che anche i cittadini soffrono dei sopprusi di certi vigili: Tuttavia le auguro che paghio solo la multa , se c’era, ma che il sindaco ritiri il provvedimento che è altrettanto assurdo come il suo stesso comportamento dal sindaco così giudicato: La saluto. .