Disabili Iscritti al Collocamento: 768 Mila Assunzioni Negate

Lavorare. E trarre soddisfazione dal proprio lavoro. La normativa, oltre all’assunzione a pieno titolo in aziende pubbliche e private, prevede che l’inserimento del disabile nel lavoro miri a «valorizzare le abilità residue e le potenzialità inespresse ». Il primo ostacolo è la confusione nel definire la condizione di disabile sia a livello italiano, che europeo.

I dati più recenti sono quelli dell’Istat del luglio 2005, basati su rilevamenti dell’anno precedente: dicono che i disabili in Italia sono 2,8 milioni, il 4,8% della popolazione. Oltre 4 milioni. «Se poi— dice Carlo Gulminelli, vicepresidente dell’onlus bolognese Asphici —ci addentriamo nella classificazione delle disabilità per l’inserimento nel posto di lavoro più idoneo, ci troviamo di fronte ad una vera e propria Babele di suddivisioni e tipologie». Secondo gli esperti, comunque, i disabili non temporanei in Italia sono «almeno tre milioni». E per loro trovare lavoro è difficile, soprattutto nel Sud e nelle Isole.

Nel 2007, secondo quanto si legge nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 68 presentata dal ministero del Lavoro, i disabili iscritti agli elenchi provinciali del collocamento erano 768 mila. «Il numero—spiega Francesco Garofalo, dirigente del ministero — comprende anche quelli che lo fanno per percepire l’assegno di invalidità. Comunque 481 mila sono gli iscritti nel Sud e Isole ». Una forbice che si allarga quando si parla di avviamento al lavoro: 31 mila in tutta Italia. Nel rapporto «Ict accessibile e disabilità», realizzato dalla School of management del Politecnico di Milano su un campione di 1.060 aziende, si scopre che solo un’azienda su 4 si preoccupa della completa integrazione del disabile.

Senza mettere in atto politiche di inserimento, Lontani da quanto sta scritto nella 68 che enfatizza il passaggio del disabile «da obbligo a risorsa attiva». La legge lascia ai Cpi, centri per l’impiego, il compito di redigere le graduatorie e avviare i lavoratori disabili in azienda. A Milano e provincia alla fine dello scorso anno gli iscritti alle liste erano 21 mila e 2.500 sono stati avviati al lavoro. «Fino a qualche anno fa — spiega Claudio Messori, il responsabile servizi occupazione disabili del Cpi — le aziende chiedevano la semplice consultazione degli elenchi, adesso abbiamo messo in atto Match, un sistema informativo che confronta domanda e offerta, tenendo conto della tipologia di richiesta delle aziende e competenze del disabile».

Compreso l’accompagnamento ai colloqui di lavoro e il monitoraggio nei primi mesi di attività. Ma a proposito di Cpi, nella relazione al Parlamento si dice che nel 2005 «a livello nazionale, quasi il 70% dei Cpi risulta accessibile ad un’utenza disabile, con punte virtuose nel Nord Ovest dove circa 15 strutture su 100 presentano problemi di accessibilità… la situazione più critica resta al Sud e nelle Isole, dove la presenza di ostacoli all’accesso continua ad affliggere oltre il 60% dei Cpi». Ovvero al Sud le difficoltà nel trovare lavoro per i disabili cominciano, in sei casi su 10, con l’impossibilità di accedere al Cpi. Tutti temi, questi, che oggi saranno al centro di incontri e dibattiti nell’ambito della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

FONTE:

Corriere.it

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