La storia di Paolo autistico corre nel deserto e vince la sfida della vita

Quando ha cominciato a correre faceva cinquanta metri e si fermava disperato, quasi senza respiro. Guardava in faccia il suo allenatore e scuoteva la testa. Sembrava l’atteggiamento di chi voleva arrendersi, invece era solo il modo per dire che accettava la sfida: correre per gettare un ponte tra disabilità e normalità. Correre perché l’autismo è una maratona, e come tale deve essere affrontata.