Ho due sogni: oltre che fare la modella vorrei creare qualcosa di speciale che possa aiutare i giovani disabili”.
A parlare è Marta Pellizzi, calabrese trapiantata a Imola, vive una condizione di acutezza visiva molto limitata con notevoli conseguenze sulla vita quotidiana, quella che in termini tecnici viene chiamata Ipovisione.
Si, perché Marta convive con questa disabilità da quando frequentava il quarto anno nelle superiori: diplomata geometra come privatista, oggi è impegnata nel volontariato presso un ente imolese che si occupa di informazioni e consulenza gratuita per disabili.
Uno dei suoi sogni è in fase di realizzazione: creare una associazione dove non si dia peso alle apparenze e alle mode ma alla completa integrazione di chi convive con una disabilità, perché sono persone uguali alle altre con la propria dignità, le proprie aspirazioni, con i propri diritti.
E per questo progetto Marta è già sulla buona strada, ha mosso i primi passi, avviato una azione di promo presentazione e per i primi mesi del 2011 il progetto si concretizzerà con la costituzione ufficiale e una serie di eventi.
L’altro sogno, quello di fare la modella, è una strada in salita. Marta ha frequentato un corso di portamento e di posa fotografica con tanto di attestato.
E fin qui tutto bene.
Ma nella realtà tutto è più difficile in quanto ci si va a scontare con chi vede la disabilità come un ostacolo. Marta ha dentro di se la grande voglia di dimostrare che invece si può fare e anche con grande professionalità.
“In un mondo fatto di perfezione – afferma Marta – anche una ragazza ‘imperfetta’ é in grado di realizzare i propri sogni e i propri obiettivi attivandosi e facendo capire che i disabili hanno mille potenzialità e che un handicap non é sempre sinonimo di un’esteriorità non attraente”.
“Questi sono i miei obiettivi – conclude Marta – ai quali sto dedicando tutte le mie forze nell’intento di vederli realizzati.
Vorrei, però, che questi miei sforzi siano condivisi anche da altre persone che come me credono che si possa fare qualcosa per abbattere tutte le barriere, proprio tutte, soprattutto quelle mentali”.