In due università toscane avviato il progetto di una piastra fotosensibile da impiantare nell’occhio per rifare la vista ai non vedenti

Una piccola piastra contenente una serie ordinata di sensori, da impiantare nell’occhio di chi ha perso la vista a causa della retinite pigmentosa: è il progetto dell’occhio artificiale portato avanti dall’Unità operativa di Chirurgia Oftalmica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa diretta dal dottor Stanislao Rizzo, in collaborazione con la Clinica Oculistica dell’Università di Firenze diretta dal professor Ugo Menchini.

La piastra con i sensori, hanno spiegato Rizzo e Menchini durante una iniziativa a Firenze, potrà essere impiantata in pazienti che hanno sperimentato “un periodo di appropriata funzionalità visiva e che hanno pure mantenuto un minimo di integrità morfologica e funzionale della retina. Chi è nato cieco non potrà beneficiare dell’invenzione.

E nemmeno chi ha perso qualsiasi funzionalità della retina”. La piccola piastra contiene una serie ordinata di circa 1500 fotodiodi, ovvero sensori sensibili alla luce, che una volta attivati stimolano le strutture retiniche residue determinando una sensazione visiva. “Purtroppo – aggiungono i professori – questi impianti al momento non riescono a donare nuovamente una normale funziona visiva. Ma permettono ai pazienti di riconoscere le strutture semplici degli oggetti, come distinguere una mela da una banana, e di muoversi negli ambienti”.

FONTE:

Disabili.com

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