10 Ottobre 2010: Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down

Si rinnoverà anche quest’anno, domenica 10 ottobre, l’appuntamento con la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, organizzata dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), che in oltre duecento punti d’incontro in tutta Italia vedrà i volontari distribuire materiale informativo sulla sindrome di Down e offrire una L’immagine ufficiale della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down 2010 tavoletta/messaggio di cioccolato (realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale) in cambio di un contributo per sostenere i progetti delle ottanta associazioni che fanno capo al CoorDown stesso

Al via i Servizi Educativi dell’Anno Scolastico 2010-2011

Con l’avvio del nuovo anno scolastico riparte anche l’offerta didattica dei Servizi Educativi del Museo Omero, incentrata sui consueti cardini -accessibilità, inclusione, creatività – ma ancor più orientata a far comprendere la natura e specificità del Museo, uno spazio culturale unico, un vero e proprio manuale tridimensionale di storia dell’arte, interessante e utile a tutti, indispensabile per le persone non vedenti e ipovedenti.

Musicoterapia: Un grande aiuto per coloro che hanno difficoltà

Il progetto, rivolto a tutti i bambini delle scuole d’infanzia e primarie cittadine, con particolare riferimento ai bambini con difficoltà di comunicazione, mira, attraverso l’elemento sonoro–musicale, a prevenire e limitare il disagio e favorire la socializzazione e l’integrazione, stimolando e incentivando la spontaneità e la creatività dei bambini per sviluppare i potenziali umani che emergono anche in casi di handicap.

La storia di Claudio che malgrado le sue disabilità riesce ad ottenere la laurea

Per tutta la vita l’hanno chiamato handicappato, emarginato, cerebroleso, spastico, diversamente abile poi ultimamente anche maestro, professore, educatore ma dottore no, proprio non se l’aspettava Claudio che a cinquant’anni suonati l’Università di Bologna decidesse di conferirgli il massimo suggello: quell’alloro che per uno come lui, che non parla e indica le lettere con lo sguardo su un alfabetiere trasparente, sembrava come una meta irraggiungibile.