Un Bambino di 6 anni Sofferente di Epilessia a Scuola Corre Gravi Rischi perché ne il Personale Scolastico ne l’Asl non Intervengono con la Terapia

Da settembre una madre, G.B , porta avanti la sua lotta per vedere riconosciuto il diritto di somministrare in orario scolastico un farmaco al proprio figlio di sei anni, in caso di crisi epilettiche a cui è soggetto le cui conseguenze possono essere gravissime. Il bambino, 6 anni, è disabile al 100% a causa di una rara malformazione encefalica (emimegaencefalia).

Alcuni anni fa, come riportato in un articolo di Elena Romanato sul quotidiano “Il Secolo XIX”, il piccolo ha subito un delicato intervento chirurgico all’Ospedale Niguarda di Milano e dovrà essere sottoposto ad altri due interventi al Grenoble in Francia. E’ seguito dagli specialisti dell’Istituto Nostra Signora di Varazze, ma nonostante tutto G.B. non riesce ad ottenere che al proprio figlio venga garantito un diritto fondamentale. Il bimbo frequenta la scuola dell’Infanzia Giribone ed ha l’insegnante di sostegno.

Il 17 settembre, la madre si è attivata con l’Asl perché venisse elaborato il Piano Assistenziale Individuale, una sorta di protocollo che permettesse alla scuola di tenere il farmaco da somministrare in caso di emergenza. Il 16 ottobre l’Asl ha elaborato un piano d’intervento provvisorio che comprende la somministrazione del farmaco in caso di “conclamata crisi epilettica” . In tutto questo ci sono da un lato l’Asl che tira in ballo i tempi della burocrazia, dall’altro la scuola, come riportato da un documento dell’Asl in seguito ad un incontro con parte del personale scolastico, che dice che “le norme scolastiche vigenti non prevedono la somministrazione di farmaci da parte del personale scolastico”. Prima della scuola dell’Infanzia Giribone il piccolo frequentava una scuola privata poi chiusa. La scelta della Giribone non è stata casuale.

La madre che lavora all’Asl ha costruito la propria vita sulle esigenze del bimbo. In caso di una crisi del piccolo quella scuola è facilmente raggiungibile. Il bambino ha avuto una crisi epilettica le maestre sono intervenute subito somministrando il farmaco. La crisi è passata e il bambino non ha avuto nessun danno grave. Perchè alla scuola che frequenta adesso non può essere fatto?».

FONTE:

SuperAbile.it

2 pensieri su “Un Bambino di 6 anni Sofferente di Epilessia a Scuola Corre Gravi Rischi perché ne il Personale Scolastico ne l’Asl non Intervengono con la Terapia

  1. sono un insegnante di scuola dell infanzia di firenze e da dicembre è stata inserita nella mia sez una bimba epilettica e con un ritardo dovuto ad un ‘idrocefalia.non è ancora certificata e io e la mia collega eravamo alquanto spaventate da ciò,soprattutto per la paura che sopraggiungesse una crisi in modo improvviso.il farmaco da somministrare,ci ha spiegato la pediatra,non è un salvavita ma noi abbiamo sentito l’ obbligo morale nell’accettare di somministrarlo se avesse una crisi benchè allerteremo subito il118.naturalmente la famiglia è informata che qualunque rischio ne deriverebbe,le maestre hanno seguito la volontà dei genitori.

  2. Anche i bambini con allergie alimentari a rischio di choc anafilattico hanno enormi problemi a veder rispettato il loro diritto alla salute e quello all’istruzione. Hanno la necessità di aver sempre con sè un a iniezione salvavita (Fastjekt) e adulti in grado di somministrarla. A scuola è un caos. Io sono stata quasi 2 mesi a scuola con mio figlio (1° elementare) fino a quando ho ottenuto la firma di un protocollo di intesa condiviso tra dirigente scolastico, personale disponibile a dare il farmaco, medico specialista e noi genitori, per la somministrazione del farmaco e l’attuazione delle norme di prevenzione. Purtroppo moltissime altre famiglie non vedono riconosciuto questo diritto proprio perchè la legislazione è carente e lasciano il figlio a scuola senza salvavita o col salvavita ma nessuno formato e autorizzato a somministrarlo. L’associazione www.ciboamico.it è attiva in Toscana a supportare le famiglie e la scuola nell’inserimento corretto dei bambini con rischio anafilassi.

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