La condizione dei non autosufficienti e dei disabili in Umbria, Toscana e Marche

L’assegno di cura e’ uno strumento in uso in molte regioni italiane, il suo scopo e’ supportare le famiglie che ospitano disabili o anziani non autosufficienti.

L’assistenza di un proprio congiunto comporta oneri e sacrifici che molti di noi affrontano con amore e dedizione spesso lasciando il posto di lavoro o rinuncindo al tempo da dedicare a se stessi.

Lombardia, Veneto, Liguria, Trentino, Sardegna e Sicilia, ma l’elenco può continuare, offrono alle famiglie con disabili cifre che variano dai 300 ai 1800 al mese.

Uno degli obbiettivi prevalenti di queste elargizioni e’ quello di evitare il ricorso a residenze, istituti o piu’ semplecemente ospizi, ove altrimenti famiglie sempre piu’ in difficolta’ economiche o comunque a basso reddito sarebbero costrette a relegare i propri cari.

Nelle strutture pubbliche o private i costi per l’assistenza so no altissimi e variano da un minimo di 1500 fino a 10000 euro al mese.

Con le stesse cifre si possono supportare molte piu’ famiglie con persone non autosufficienti evitando il terribile e deleterio sradicamento dai propri contesti di vita.

La Regione Umbria ha abrogato la legge n. 24 del 2004 “Assegno di cura per l’assistenza a domicilio di anziani gravemente non autosufficienti” elimindo la possibilita’ per migliaia di famiglie umbre di accedere direttamente alle somme stanziate nel fondo per la non autosufficienza.

Questa scelta obbliga di fatto a ricorrere alle residenze o ad affrontare ulteriori privazioni e sacrifici.

Con la legge regionale n. 9 del 2008 “istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza e modalita’ di accesso alle prestazioni” legge peraltro giunta con notevole ritardo in rapporto alle altre regioni, non si fanno riferimenti all’assegno di cura ma paradossalmente si sottol inea l’importanza di mantenere l’anziano malato o il disabile nel proprio contesto familiare.

Dei 34 milioni stanziati nel 2008 dalla legge regionale n.9 i cittadini umbri al momento non hanno usufruito di un centesimo ne si sono osservati incrementi nei gia’ esigui servizi offerti.

Sia la legge regionale sopra citata(con tutto il suo carico di nuova burocrazia ed adempimenti),sia la legge regionale n.28 del 2007 che prevede la possibilita’ di ottenere un contributo mensile per coprire gli oneri contributivi e previdenziali delle badanti, al momento sono lettera morta.

Anche la regione Toscana e la regione Marche fino ad ora non prevedono l’assegno di cura come forma di aiuto dei disabili e dei loro congiunti.

Per delle amministrazioni regionali che della tutela dei piu’ deboli fanno motivo di vanto e orgoglio tutto cio’ e semplicemente vergognoso !!

Vergogna!! per le scelte politiche e per le immonde lungaggini.

Francesco Conti

DISCUTINE NEL FORUM

2 pensieri su “La condizione dei non autosufficienti e dei disabili in Umbria, Toscana e Marche

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  2. Mi permetto di avanzare un dubbio. Ci potrebbe essere una relazione tra la mancata erogazione di un assegno di cura alla persona disabile e l’incoraggiamento a ricorrere alle residenze protette del territorio?
    Una regione che decide di negare l’assegno di cura alla persona gravemente disabile probabilmente lo fa per dirottare gli stessi fondi sull’assistenza fornita attraverso strutture di cura e assistenza. Con la differenza sostanziale che non è la famiglia a decidere cosa è più utile al disabile ma la struttura cui è costretta a ricorrere. Lascio al lettore ogni altra deduzione logica.

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