La provincia più della città accessibile all’handicap.

Auto e DisabileTurismo accessibile? In provincia è meglio. E’ il dato che emerge da un’indagine realizzata da Caritas Roma e Regione Lazio. Infatti, secondo il rapporto, una maggiore attenzione all’accoglienza e alla fruizione dei diversamente abili da parte delle strutture ricettive si riscontra soprattutto nella provincia di Roma (73,4%) in misura maggiore rispetto alla Capitale (65,7%).Il dato rilevato dalla Caritas evidenzia come, a detta degli stessi operatori turistici, solo il 42,3% delle loro strutture ricettive sarebbe pienamente “accessibile” a tutte le categorie di turisti. Un dato che però va “tarato” con quello secondo il quale il 63% delle strutture ricettive del campione intervistato non sarebbe fornita di rampe d’accesso e il 40.6% di bagni accessibili. In generale, molti servizi, quali per esempio quelli richiesti da chi ha bisogno di un’alimentazione speciale per celiachia, sono disponibili solo su richiesta. Meglio fanno agriturismi e case per ferie, perché progettate in tempi più recenti e più attrezzate. In particolare, come rileva Monsignor Luigi Di Tora, responsabile Caritas Roma, sono proprio le case di religiosi quelle più accessibili, forse anche grazie ai lavori di ristrutturazione fatti durante l’anno del Giubileo. L’atteggiamento degli operatori è comunque piuttosto complesso. Mentre infatti rispettivamente l’83.9 e l’80.7% sarebbero disponibili ad allestire nuovi servizi per accogliere diversamente abili e anziani, solo il 22,6% dichiara di volerlo fare entro un anno. I problemi maggiori sono sicuramente strutturali, ovvero difficoltà ad adeguarsi ad esigenze “speciali” per la localizzazione o l’età di costruzione, che non riguardano strettamente problemi economici (citati solo dal 20% del campione). Oggi l’assessore alla scuola, formazione e lavoro della Regione Lazio, Giorgio Simeoni, e la Caritas hanno inoltre annunciato anche l’istituzione di un corso, rivolto a immigrati disoccupati, per formare figure professionali che favoriscano il turismo sociale. Il corso, che è già partito, prevede anche degli stage nelle strutture ricettive che abbiano consentito a collaborare.

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