Carcere di Ragusa: unica in Italia ad avere un reparto attrezzato per i disabili

L’istituto penale di Ragusa è dotato di un reparto per il ricovero di persone detenute affette da patologie croniche invalidanti (minorati fisici).

Per il momento sono presenti dieci detenuti che hanno delle disabilità soltanto di tipo motorio; alcuni sono in carrozzina. A parlare del tipo di organizzazione penitenziaria è il direttore della casa circondariale Santo Mortillaro, insediatosi da soli tre mesi.

“Il carcere ragusano dispone di un’area attrezzata all’interno della quale i detenuti con disabilità riescono a muoversi liberamente – riferisce Santo Mortillaro -. All’interno della sezione attrezzata sono stati adottati tutti i tipi di accorgimenti relativi all’abbattimento delle barriere architettoniche”.

Ognuno dei dieci disabili risiede, infatti, in una cella singola che è più ampia di quelle ordinarie al fine di consentire il passaggio delle sedie a rotelle e l’accesso ai servizi igienici. “A provvedere ed assisterli in tutte le loro necessità oltre al personale penitenziario si aggiunge il personale del servizio sanitario nazionale – continua il direttore del carcere -. All’interno dell’istituto penitenziario, infatti, i detenuti possono fare periodicamente fisioterapia con personale specializzato munito di attrezzature adeguate ai bisogni secondo le richieste del fisiatra”.

“Ai detenuti disabili viene garantito, pure, un servizio trattamentale caratterizzato dall’intervento di psicologi, educatori e psichiatri – aggiunge -. Una vera e propria organizzazione specializzata che si occupa sia di loro che di tutti gli altri detenuti. Si tratta di operatori specializzati e adeguatamente formati e sensibili a potere avere contatti con queste persone”.

Il personale dell’area socio-educativa che si dedica a loro è lo stesso che presta servizio a tutti gli altri detenuti. Il personale cerca di dare sostegno attraverso i colloqui e cerca pure di venire incontro alle varie richieste, presentandole, se è il caso, alla direzione. “I detenuti disabili fanno socialità fuori dalla cella insieme agli altri detenuti della casa circondariale. – continua il direttore -. Ci sono ore della giornata che stanno fuori dalla loro camera e riescono a socializzare con tutti gli altri detenuti. Fanno socialità anche nel corridoio con altri detenuti al fine di evitare la nascita di possibili forme di emarginazioni”.

Nell’Istituto prestano servizio 5 infermieri. Per assicurare un idoneo servizio di assistenza sanitaria é attiva, con rapporto convenzionale, la guardia medica per 18 ore nei giorni feriali e di 24 ore nei giorni festivi. Il servizio infermieristico é attivo per un massimo di 20 ore al giorno, suddivise fra il personale infermieristico a disposizione.

Prestano servizio di consulenza, con rapporto convenzionale, i seguenti specialisti: chirurgo, dermatologo, fisioterapista, ginecologo, fisiatra, infettivologo, oculista, odontoiatra, otorinolaringoiatra, pediatra, psichiatra e psicologo. Esiste un presidio per soggetti tossicodipendenti, che opera in collaborazione con il Servizio Tossicodipendenti del servizio sanitario nazionale, in cui è prevista la presenza di un medico, un infermiere, un gabinetto odontoiatrico attrezzato per la fornitura della protesi dentaria e un gabinetto fisioterapico.

Il direttore per il momento non ha da segnalare alcun tipo di problema e non esclude il contatto ed il confronto in futuro con le altre case circondariali che accolgono i detenuti con disabilità. Per lo stesso motivo sarà ugualmente pronto a fare conoscere eventuali buone prassi e progetti a favore dei reclusi con disabilità.

FONTE
SuperAbile.it

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